Uno spettro vaga nei giardini del Colle Oppio: è il fantasma di Messalina la donna più infamata dell'Impero

#SegretidiRoma

di Rosanna Pilolli 11/08/2016 CULTURA E SOCIETÀ
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Tra le rovine della “Domus Aurea” appena a due passi dal Colosseo, nei giardini del Colle Oppio si aggira nelle notti romane uno degli spettri più famosi dell’antichità imperiale. E’ il fantasma furioso in cerca di vendetta di Messalina, moglie dell’Imperatore Claudio, morta a soli ventitre anni strangolata dallo stesso imperatore suo marito. O secondo un diverso racconto  uccisa dalla  spada di  un pretoriano imperiale. L’apparizione notturna di Messalina vestita da un peplo candido, le braccia cariche di gioielli e il diadema sui capelli, è una visione che ha continuato ad alimentarsi nei secoli fino a raggiungere le macchine da ripresa del cinema con l’onore di ben 17 film famosi. Eppure dopo la sua morte ne era stata decretata la “damnatio memoriae” ossia la condanna alla cancellazione perpetua del suo nome da tutti i monumenti  romani. Doveva  essere dimenticata al più presto e per sempre. 

Chi era stata nella realtà Messalina? Una donna dissoluta capace di ogni atrocità oppure una donna di potere, libera di se stessa e vittima quindi della misoginia del tempo.  Sappiamo che era appena una ragazzetta quattordicenne di una bellezza straordinaria e di altrettanto fascino quando era stata costretta per ordine del folle imperatore Caligola,  a sposare il suo futuro successore  Claudio trentacinque anni più vecchio, già al terzo matrimonio, zoppo, balbuziente e superstizioso niente affatto  attraente come marito per una giovane donna agli inizi della propria vita affettiva e sessuale. 

Le ragioni della  condanna di Messalina sono state quindi molte e non tutte vere. Per la sua sfolgorante bellezza, il suo amore per la libertà erotica,  il suo piacere per la trasgressione, in parole attuali per la sua indipendenza che la fa somigliare ad una figura femminile dei nostri tempi, non poteva essere accettata in un Impero  appena consolidato  aggredito dalla opposizione della classe senatoria . Il destino maledetto di Messalina era segnato.  La si descrisse come una furia del sesso, una donna che frequentava i bordelli della città  con il nome d’arte di Licisca nome fantasioso preso da una leggendaria cagna figlia di un cane e di un lupo E che avrebbe sfidato una prostituta riuscendo vittoriosa su di lei dopo venticinque rapporti sessuali con amanti diversi.” Stanca ma non soddisfatta” riportano le cronache senza veli di Svetonio, Plinio il Vecchio, il poeta satirico Giovenale, Tacito. 

Il fantasma disperato che attraversa ogni notte i  giardini del Colle Oppio accanto ai resti del Tempio dell’Imperatore Claudio ormai divinizzato è lo spettro patetico di una giovane donna che dopo le trasgressioni sessuali reali o presunte si innamorò perdutamente (come si legge nelle pubblicazioni popolari) del bellissimo console Gaio Silio. Simulò con lui addirittura un matrimonio ingannando con uno stratagemma il pavido marito Claudio  la falsa narrazione di  un sogno profetico secondo il quale  sarebbe rimasta vedova. Era quindi necessario che  sposasse un altro per allontanare la cattiva sorte dall’Imperatore. Fu scoperta 

Dunque eroina di sesso d’intrigo di morte e di amore. E’ ancora quest’ultimo sentimento, il più forte che ne ha segnato il destino e l’apparizione senza speranza nelle notti di Roma proprio nei luoghi del trionfo monumentale dell’Imperatore che l’aveva uccisa. 


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